Derivati – Sulla Fame Non si specula http://sullafamenonsispecula.org Informati e Partecipa Thu, 04 Apr 2019 10:26:42 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.1.3 Alberto, John e le scommesse sul cibo. Il fumetto! http://sullafamenonsispecula.org/712/ http://sullafamenonsispecula.org/712/#respond Mon, 02 Mar 2015 10:46:14 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=712 Futuro o futures? Un fumetto by Davide Pascutti per la campagna Sulla fame non si specula!

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Speculazione finanziaria: l’Ue prova a darsi regole http://sullafamenonsispecula.org/speculazione-finanziaria-lue-prova-a-darsi-regole-2/ http://sullafamenonsispecula.org/speculazione-finanziaria-lue-prova-a-darsi-regole-2/#respond Mon, 20 Jan 2014 14:43:29 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=398 L’Europa prova a darsi regole per frenare la speculazione finanziaria, soprattutto quella che riguarda i beni di prima necessità e alimentari. Ci sono voluti quasi ...

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L’Europa prova a darsi regole per frenare la speculazione finanziaria, soprattutto quella che riguarda i beni di prima necessità e alimentari. Ci sono voluti quasi tre anni di negoziati. Alla fine, nella notte del 14 gennaio a Strasburgo, i rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione europea e dei governi degli Stati membri hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della direttiva MiFID, quella che stabilisce le regole per i prodotti finanziari scambiati in Europa. Un accordo giunto sul filo del rasoio, ormai alla vigilia della fine della legislatura europea.

L’obiettivo della riforma della direttiva MiFID è rendere più trasparenti i mercati finanziari e chiudere dei veri e propri ‘”buchi” nella regolazione dei mercati finanziari resi sempre più larghi dall’innovazione tecnologica e alle pratiche iperspeculative.

Sono almeno tre le novità essenziali introdotte dall’accordo. Innanzitutto una maggiore trasparenza: d’ora in poi le transazioni finanziarie potranno avvenire solo attraverso mercati regolamentati.

In secondo luogo, ed è l’aspetto che più riguarda le materie prime e i beni alimentari, verranno introdotti dei limiti di posizione: significa che un operatore finanziario non potrà mai avere in mano oltre una certa quota di titoli legati al mercato di una determinata materia prima; questo per evitare che possa influenzarne l’andamento a partire dai propri interessi, non necessariamente coincidenti con quelli degli altri. Questo varrà, oltre che per i prodotti alimentari, su quelli petroliferi, altro settore su cui si è concentratata spesso la speculazione (anche se l’accordo raggiunto stanotte prevede che per i prodotti petroliferi i limiti di posizione entrino in vigore solo nel 2016).

La terza importante novità è che il Mifid II prevede delle misure contro l’High Frequency Trading, cioè quei sistemi che oggi permettono agli operatori finanziari di comprare e vendere titoli attraverso sistemi automatizzati che ragionano per algoritmi matematici, compiendo anche migliaia di operazioni in un minuto, all’unico scopo di trarre il massimo profitto dagli scambi finanziari in modo speculativo.

“Per la prima volta in UE, agiremo per impedire la speculazione sui beni alimentari” ha detto la vicepresidente della Commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo (ECON) Arlene McCarthy. “Prezzi alti e volatili hanno un impatto devastante sui paesi poveri e dipendenti dal cibo”. “Abbiamo combattuto duramente, lavorando a stretto contatto con le ONG, così da assicurare la creazione di un sistema efficace di limiti da imporre agli operatori finanziari” ha proseguito la McCarthy. “Abbiamo raggiunto tutto questo nonostante l’opposizione del governo britannico e dei conservatori”.

Il raggiungimento dell’accordo in sede europea, osteggiato da diversi gruppi e frutto di lunghe negoziazini fra posizioni diversi, è anche il risultato di numerose inziative di informazione e di advocacy della società civile europea. In Italia a esprimere soddisfazione è stata la campagna Sulla fame non si specula, lanciata a Milano da un gruppo di cittadini e associazione che vede anche il sostegno di enti locali come il Comune di Milano e la Provincia autonoma di Trento.

Uno snodo decisivo dell’applicazione della riforma MiFID riguarderà proprio i limiti di posizione. L’accordo prevede che siano stabiliti a livello nazionale dai singoli paesi membri: l’efficacia di questa misura dipenderà quindi dalle scelte dei singoli governi dell’Unione europea in fase di attuazione della direttiva. “Essendo un aspetto decisivo, sarà fondamentale vigilare perché questi limiti siano reali e le misure efficaci. In Italia noi saremo presenti e faremo sentire la voce di cittadini e associazioni” afferma Giorgio Bernardelli, uno dei portavoci della campagna italiana.

A sollevare analoghe preoccupazioni sono state organizzazioni come Oxfam e World Developement Movement, che soprattutto in Gran Bretagna portano avanti da anni una campagna di sensibilizzazione sul problema della speculazione sui beni alimentari.

“I limiti di posizione verranno fissati dai governi nazionali e non a livello europeo” si legge in comunicato di Oxfam International. “C’è il rischio che se, per esempio in Gran Bretagna, si dovesse fissare un tetto di limiti inefficace,  questo provochi una corsa al ribasso tra i Paesi europei”. L’Inghilterra è infatti tra i Paesi europei quello da sempre più restio a introdurre regole nei mercati finanziari.

di Emanuela Citterio (fonte: Unimondo)

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UE: accordo raggiunto sulla riforma MiFID http://sullafamenonsispecula.org/ue-accordo-raggiunto-sulla-riforma-mifid/ http://sullafamenonsispecula.org/ue-accordo-raggiunto-sulla-riforma-mifid/#comments Wed, 15 Jan 2014 17:16:27 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=381 Dopo due anni e mezzo di dichiarazioni – e ormai alla vigilia della fine della legislatura europea, che avrebbe fatto slittare il provvedimento a data ...

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Dopo due anni e mezzo di dichiarazioni – e ormai alla vigilia della fine della legislatura europea, che avrebbe fatto slittare il provvedimento a data da destinarsi – questa notte a Strasburgo i rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione europea e dei governi degli Stati membri hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della direttiva MiFID, che stabilisce le regole per i prodotti finanziari scambiati in Europa.

Il fatto che ora l’Europa arrivi ad approvare un atto concreto che ha tra i suoi obiettivi la lotta alla speculazione finanziaria, e in particolare al fenomeno che riguarda le commodities e i beni alimentari, è anche risultato di molte mobilitazioni della società civile avvenute in diversi Paesi europei, fra cui la campagna italiana “Sulla fame non si specula”, lanciata nel 2011 da cittadini e organizzazioni del Terzo Settore con un appello partito da Milano, la città che con l’Expo nel 2015 si propone di mettere al centro dell’attenzione il tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita».

“Per la prima volta vengono introdotti limiti alla speculazione finanziaria sulle commodities e si pone un argine allo scandalo della speculazione sulle materie prime agricole, cioè quel meccanismo che rende oggi possibile arricchirsi con le fluttuazioni sui mercati internazionali dei prezzi di prodotti come il frumento, il mais o la soia” afferma uno dei portavoce della campagna, Giorgio Bernardelli, giornalista del Pime di Milano. “Un meccanismo che ha anche un rovescio della medaglia: accentuando la volatilità dei prezzi, si rischia (almeno nel breve periodo) di rendere più drammatici gli effetti di fenomeni come una carestia o un’inondazione nei Paesi più poveri”.

“Della riforma MiFID apprezziamo l’obiettivo di portare più trasparenza sul mercato dei derivati,  e l’introduzione di limiti di posizione nei confronti degli investitori per evitare manipolazioni e distorsioni del mercato. I limiti di posizione verranno stabiliti a livello nazionale, l’efficacia di questa misura dipenderà quindi dalle scelte dei singoli Paesi dell’Unione europea in fase di attuazione della direttiva. Essendo un aspetto decisivo, sarà fondamentale vigilare perché questi limiti siano reali e le misure efficaci. In Italia noi saremo presenti e faremo sentire la voce di cittadini e associazioni”

In Italia la campagna Sulla fame non si specula è nata da un gruppo di giornalisti, economisti ed esponenti del Terzo Settore nel 2011 e vede fra i promotori organizzazioni del terzo settore come Acli, Ipsia, Intervita, Pime, Fondazione Banca Etica, Unimondo e Link 2007. All’appello della campagna hanno aderito migliaia di cittadini, enti locali e numerose organizzazioni fra cui  Acra, Altromercato, Coldiretti, CoLomba, Mag2 Finance, Mani Tese, Legambiente, Slow Food, Terre di

Mezzo, VITA, Volontari per lo sviluppo, WWF. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, il sostegno della Provincia Autonoma di Trento e l’adesione con una mozione da parte sia della Regione Lombardia che della Provincia Autonoma di Trento.

 

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