Expo 2015 – Sulla Fame Non si specula http://sullafamenonsispecula.org Informati e Partecipa Thu, 04 Apr 2019 10:26:42 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.1.3 Movimento consumatori: il governo integri la Carta di Milano http://sullafamenonsispecula.org/movimento-consumatori-il-governo-integri-la-carta-di-milano/ http://sullafamenonsispecula.org/movimento-consumatori-il-governo-integri-la-carta-di-milano/#respond Tue, 29 Sep 2015 15:04:59 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=844 «Chiediamo al ministro di avere coraggio, di non accontentarsi della forma, dei riti e dell’ufficialità. Bisogna affrontare la speculazione finanziaria sui beni alimentari, il land ...

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«Chiediamo al ministro di avere coraggio, di non accontentarsi della forma, dei riti e dell’ufficialità. Bisogna affrontare la speculazione finanziaria sui beni alimentari, il land grabbing, gli OGM, la concorrenza fra produzione di biocarburanti e alimentazione umana». A lanciare l’appello è Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori. L’organizzazione, fra i promotori della campagna “Sulla fame non si specula”, ha chiesto che il governo includa nella Carta di Milano il documento che un gruppo di associazioni coordinate dal mensile Vita ha elaborato e inviato nei giorni scorsi agli autori di quella che dovrebbe essere l’eredità morale di Expo 2015. Il documento, in sei punti di integrazione alla Carta di Milano, pone l’accento su questioni che la Carta non affronta: la speculazione finanziaria sui beni alimentari, il land grabbing, gli OGM, la concorrenza fra produzione di biocarburanti e alimentazione umana.

Il 26 settembre scorso, il ministro Martina ha presentato all’Onu la Carta di Milano, sottolineando che l’apporto del documento è «un grande patto di responsabilità di tutti” per raggiungere l’obiettivo della fame zero entro il 2030 e per avere un mondo più sostenibile». Il ministro ha aggiunto che la Carta di Milano è uno degli strumenti più utili che l’Italia poteva mettere in campo per dimostrarsi leader globale della diplomazia agricola e alimentare.

Il Movimento Consumatori chiede che non si sprechi un’occasione come questa.

«Chiediamo al ministro di avere coraggio, di non accontentarsi della forma, dei riti e dell’ufficialità», dice Alessandro Mostaccio, segretario generale MC, «ma di andare alla sostanza, includendo nella Carta il documento che un gruppo di associazioni coordinate dal mensile Vita e dalla campagna “Sulla fame non si specula», hanno elaborato (e inviato nei giorni scorsi) ai professori Salvatore Veca, supervisore scientifico e Enrica Chiappero-Martinetti responsabile del percorso di sviluppo sostenibile di Laboratorio Expo che ha curato l’elaborazione della Carta di Milano.

Documento che proprio Veca ha definito «esemplare e importante quale allegato alla Carta di Milano».

«Il governo Italiano», ha continuato Mostaccio, «non sprechi un’occasione unica e integri la Carta prima che la stessa venga consegnata ufficialmente al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, il 16 ottobre prossimo in occasione della sua visita a Expo. Pena l’aver ottenuto 1 milione di firme su un testo che è e rimane una “spremuta/concentrato” di genericità, vane statuizioni di principio e buoni propositi, ma che non delinea nessun impegno concreto e nessuno strumento di azione per diminuire le diseguaglianze dell’accesso al cibo».

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Carta di Milano: un’integrazione in sei punti dal terzo settore http://sullafamenonsispecula.org/836/ http://sullafamenonsispecula.org/836/#respond Mon, 28 Sep 2015 08:58:54 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=836 Un documento in sei punti di integrazione alla Carta di Milano. A prepararlo è stato un gruppo di lavoro coordinato dal mensile del terzo settore ...

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Un documento in sei punti di integrazione alla Carta di Milano. A prepararlo è stato un gruppo di lavoro coordinato dal mensile del terzo settore VITA e di cui ha fatto parte anche la campagna “Sulla fame non si specula”.

Sono troppe le questioni che la Carta di Milano, presentata come eredità di Expo 2015, non affronta. E non di poco conto: la speculazione finanziaria sui beni alimentari, il land grabbing, gli OGM, la concorrenza fra produzione di biocarburanti e alimentazione umana.

Il documento che alleghiamo  a questo post è stato inviato oggi ai professori Salvatore Veca, supervisore scientifico e Enrica Chiappero-Martinetti responsabile del percorso di sviluppo sostenibile, di Laboratorio Expo che ha curato l’elaborazione della Carta di Milano.

L’occasione è la presentazione alle Nazioni Unite del documento che rappresenta la legacy morale di EXPO che avverrà oggi all’Onu durante un evento collaterale al vertice di oltre 150 capi di Stato e di governo convocato per definire gli obiettivi dei Millenium Development Goals 2030.

Tra le persone che hanno partecipato ai lavori: Stefano Zamagni, Marco Percoco, Marcello Esposito, Emanuela Citterio, Marco Dotti, Riccardo Bonacina. Queste le organizzazioni: VITA, Action Aid, Sulla fame non si specula, Centro Missionario Pime di Milano.

Scarica il documento: Osservazioni sulla Carta di Milano

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Speculazione sul cibo: depositata mozione in Senato http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-e-speculazione-sul-cibo-mozione-oggi-in-senato/ http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-e-speculazione-sul-cibo-mozione-oggi-in-senato/#respond Wed, 17 Jun 2015 13:11:07 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=808 Il Gruppo Misto ha depositato ieri in Senato una mozione che chiede al governo una serie di impegni per contrastare la speculazione finanziaria sul cibo e il ...

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Il Gruppo Misto ha depositato ieri in Senato una mozione che chiede al governo una serie di impegni per contrastare la speculazione finanziaria sul cibo e il land grabbing, l’accaparramento delle terre in Africa e Asia da parte di investitori esteri.

I primi firmatari sono quindici senatori fra cui la presidente del Gruppo Misto Loredana De Petris. La mozione chiede al governo di costruire misure efficaci per impedire questi fenomeni che minacciano il diritto al cibo in riferimento:

– alla Carta di Milano, il documento eredità morale di Expo 2015

– al recepimento della direttiva MIFID 2 già approvata in da Parlamento e Commissione europea nel maggio 2014, che dovrà diventare legge a partire da gennaio 2017 anche in Italia.

La direttiva Mifid 2 riguarda la riforma degli strumenti finanziari derivati e contiene il riferimento al diritto al cibo come bene da tutelare rispetto alla speculazione senza regole.

Qui il testo integrale della mozione

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Svizzera: iniziativa contro speculazione all’esame del Consiglio http://sullafamenonsispecula.org/svizzera-iniziativa-contro-la-speculazione-alimentare-va-allesame-del-cosiglio/ http://sullafamenonsispecula.org/svizzera-iniziativa-contro-la-speculazione-alimentare-va-allesame-del-cosiglio/#respond Wed, 17 Jun 2015 12:39:41 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=805 È incominciato al Consiglio degli Stati l’esame dell’iniziativa popolare “Contro la speculazione sulle derrate alimentari” lanciata da Gioventù socialista (GISO). L’iniziativa, depositata nel marzo 2014 ...

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È incominciato al Consiglio degli Stati l’esame dell’iniziativa popolare “Contro la speculazione sulle derrate alimentari” lanciata da Gioventù socialista (GISO).

L’iniziativa, depositata nel marzo 2014 con 115’942 firme valide col sostegno del PS, Verdi e varie organizzazioni di cooperazione internazionale, è una risposta alle forti oscillazioni dei prezzi di molti beni agricoli che si sono verificate negli ultimi anni, causando problemi alimentari in diversi Paesi in via di sviluppo.

Secondo i promotori del testo, queste fluttuazioni sarebbero causate soprattutto dalle operazioni speculative eseguite sui mercati finanziari connessi ai mercati agricoli fisici (i cosiddetti mercati a termine delle merci).

Gli autori dell’iniziativa intendono migliorare la sicurezza alimentare e ridurre la povertà e la fame proibendo ogni investimento, diretto o indiretto, in strumenti finanziari legati a materie prime agricole e derrate alimentari. Il divieto concerne gli attori finanziari – come banche e gestori di capitali – con sede in Svizzera.

Per la commissione – che riprende in parte gli argomenti del Consiglio federale che boccia il testo senza controprogetto – l’iniziativa contiene senz’altro aspetti etici e morali evidenti; tuttavia, la modifica costituzionale auspicata avrà effetti molto limitati, dal momento che le borse che si occupano di materie prime alimentari si trovano perlopiù all’estero (Stati Uniti e Asia principalmente).

Inoltre, secondo alcuni studi la speculazione a breve termine non avrebbe conseguenze sul prezzo delle materie prime a lungo termine. La maggioranza crede anche che l’iniziativa potrebbe danneggiare la piazza economica elvetica.

Una minoranza proporrà al plenum di accogliere l’iniziativa giacché è immorale che istituti finanziari, tra cui le casse pensioni, possano speculare sulle derrate alimentari. Per questa minoranza, bisogna contrastare la speculazione poiché quest’ultima ha effetti sulla volatilità dei prezzi.

(fonte: Giornale del Popolo)

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Il nostro contributo alla Carta di Milano http://sullafamenonsispecula.org/il-nostro-contributo-alla-carta-di-milano/ http://sullafamenonsispecula.org/il-nostro-contributo-alla-carta-di-milano/#respond Mon, 08 Jun 2015 16:11:00 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=786 Inserire nella Carta di Milano un riferimento specifico ai temi della speculazione finanziaria sul cibo e alla pratica del land grabbing. È la richiesta la ...

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Inserire nella Carta di Milano un riferimento specifico ai temi della speculazione finanziaria sul cibo e alla pratica del land grabbing.

È la richiesta la campagna “Sulla fame non si specula” fa al governo italiano con un documento frutto di un confronto fra diversi attori del mondo della finanza e della cooperazione internazionale.

Oggi in Expo si è svolto il seminario “Cibo e finanza: dalla speculazione senza regole a una nuova architettura”, organizzato da Sulla fame non si specula insieme al Forum per la finanza sostenibile, Action Aid Italia e la Rete italiana microfinanza. Un momento di approfondimento e confronto che si è concluso con l’approvazione di un documento che chiede al governo italiano di farsi promotore, attraverso Expo2015, di alcune scelte politiche volte a definire un quadro internazionale e nazionale di regole che fermino la speculazione finanziaria legata alle oscillazioni dei prezzi delle materie prime agricole.

Scarica il documento finance for food

Scarica il comunicato stampa

(nella foto l’istallazione nel Padiglione dell’Onu a Expo che denuncia anche le conseguenze negative della speculazione finanziaria sui beni alimentari)

 

 

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Firma la petizione! http://sullafamenonsispecula.org/firma-la-petizione/ http://sullafamenonsispecula.org/firma-la-petizione/#comments Fri, 22 May 2015 13:11:49 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=777 Nella Carta di Milano non compare nessun accenno al problema della speculazione finanziaria sui beni alimentari. Dalla città di Expo, la cui sfida è “Nutrire ...

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Nella Carta di Milano non compare nessun accenno al problema della speculazione finanziaria sui beni alimentari. Dalla città di Expo, la cui sfida è “Nutrire il pianeta” ci si aspettava qualcosa di più. Degli impegni concreti per far sì il diritto al cibo venga prima della finanza senza regole, che con gli strumenti finanziari derivati e i “futures” continua a scommettere sull’andamento dei prezzi dei beni alimentari per fare profitto senza curarsi delle conseguenze.

Per questo la campagna Sulla fame non si specula ha deciso di lanciare una petizione rivolta al Governo italiano, per chiedere che prenda posizione sul tema della finanza e per far sì che da Expo parta il messaggio della necessità di creare un quadro normativo sugli strumenti finanziari che tuteli il cibo dalla speculazione senza regole. C’è già in atto un tentativo in questo senso: il Parlamento europeo ha approvato una direttiva per la regolamentazione degli strumenti finanziari derivati che nel 2016 l’Italia dovrà recepire.

A fare la differenza puoi essere anche tu! Non è vero che siamo impotenti davanti a meccanismi più grandi di noi! La voce della società civile conta, facciamo sentire. Per firmare la petizione vai QUI.

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Carta di Milano, ecco cos’ha risposto Maurizio Martina http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-ecco-cosha-risposto-maurizio-martina/ http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-ecco-cosha-risposto-maurizio-martina/#respond Tue, 05 May 2015 07:38:52 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=767 «La Carta di Milano non è modificabile nel suo testo. Può essere però ampliata, in particolare attraverso gli allegati, e quindi alcuni concetti e temi ...

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«La Carta di Milano non è modificabile nel suo testo. Può essere però ampliata, in particolare attraverso gli allegati, e quindi alcuni concetti e temi possono essere ulteriormente sviluppati». Così Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, ha risposto alla domanda posta dalla nostra campagna: perché temi come la speculazione finanziaria sui beni alimentari e il land grabbing non compaiono nella Carta di Milano, che sarà l’eredità morale lasciata da Expo? (Vedi qui com’è andata)

«Faccio presente che abbiamo lavorato a questo documento in modo aperto, consapevoli del fatto che alcuni temi andranno sviluppati nei prossimi sei mesi, ma che abbiamo anche scritto la Carta con l’idea di offrire ai Paesi partecipanti una piattaforma all’interno della quale tutti si possano riconoscere» ha detto Martina in un’intervista per il sito Unimondo.

Tra le associazioni presenti al dibattito in Cascina Triulza, il luogo che ospita le iniziative della società civile, alcune ci hanno raccontato di essere state coinvolte nella stesura della Carta, che è un documento politico ed evidentemente deve «tener conto di equilibri politici» come dice Martina nell’intervista, che potete leggere nella versione integrale Qui.

 

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Carta di Milano: dov’è finita la finanza? http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-dove-finita-la-finanza/ http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-dove-finita-la-finanza/#respond Wed, 29 Apr 2015 14:48:53 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=754 È difficile trovare qualcosa su cui non si è d’accordo nella Carta di Milano – il documento con gli impegni che dovrebbero costituire l’eredità di ...

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È difficile trovare qualcosa su cui non si è d’accordo nella Carta di Milano – il documento con gli impegni che dovrebbero costituire l’eredità di Expo 2015 sulla lotta alla fame, presentato a Milano alla vigilia dell’inizio dell’esposizione universale. Sono tutte affermazioni di buon senso, che chiunque sottoscriverebbe.

A leggerla bene – però – c’è un aspetto che in questa Carta di Milano ci lascia profondamente perplessi. Nel testo è sparito ogni riferimento al tema della finanza, che pure c’era nel Protocollo di Milano sull’alimentazione e la nutrizione, l’iniziativa promossa dal Barilla Center for Food and Nutrition con la collaborazione di tante personalità e sigle della società civile, al quale la Carta di Milano si è ispirata e che cita espressamente fra le sue fonti. Quasi che l’uso del denaro non abbia nulla a che fare con l’alimentazione. E più in generale è tutto il tema della crisi globale che stiamo attraversando ormai dal 2008 – che ha pesato sui prezzi alimentari e quindi sull’accesso al cibo e la fame – a rimanere fuori dal documento, come se non c’entrasse nulla con la sfida «Nutrire il pianeta energia per la vita».

Il tema del rapporto tra cibo e finanza, al contrario, è un grande nodo del mondo di oggi: la corsa ad acquistare terreni agricoli nel Sud del mondo (ad esempio in quell’Etiopia da cui partono molti dei migranti che troviamo sui barconi) e la volatilità dei prezzi nei mercati delle materie prime agricole, sono fattori che generano fame. E hanno a che fare con un certo modo di fare finanza, molto più vicino al nostro portafoglio di quanto crediamo.

È quanto attraverso la campagna “Sulla fame non si specula” diciamo da tempo. Ma è anche quanto stava scritto nel Protocollo di Milano, varato non più tardi del 3 aprile: «Le parti si impegnano a identificare e proporre leggi per disciplinare la speculazione finanziaria internazionale sulle materie prime e la speculazione sulla terra, oltre che a proteggere le comunità vulnerabili dall’accaparramento della terra (“land grabbing”) da parte di entità pubbliche e private, rafforzando al contempo il diritto all’accesso alla terra delle comunità locali e delle popolazioni autoctone».

Perché un impegno preciso di questo tipo non compare più tra quanto la Carta di Milano richiede «con forza a governi, istituzioni e organizzazioni internazionali»? Si parla solo genericamente di «rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo, per regolamentare gli investimenti sulle risorse naturali, tutelando le popolazioni locali». Non è la stessa cosa.

In tutta la sezione «impegni» – a parte una rapidissima evocazione della questione dell’accesso al credito – non compare nulla che abbia a che fare con la parola «finanza». Quasi che questo mondo fosse un’entità a sé stante, le cui scelte non hanno ricadute concrete pure sull’agricoltura e sul mercato dei prodotti alimentari.

Secondo noi questo tema è decisivo per il nostro futuro, come la crisi finanziaria globale dovrebbe averci insegnato. Ed è il motivo per cui, anche durante questo Expo 2015, andremo avanti a ripeterlo con forza.

A partire da un appuntamento la campagna “Sulla fame non si specula” ha organizzato per il 22 maggio nella Milano dell’Expo insieme a Banca Etica e alle numerose sigle del terzo settore: POP ECONOMIX LIVESHOW @ EXPO: LA CRISI, LA FINANZA E IL CIBO COME NESSUNO VE LI RACCONTA, uno spettacolo teatrale di Alberto Pagliarino, Nadia Lambiase e Paolo Piacenza e la regia di Alessandra Rossi Ghiglione, alle ore 21 nell’Auditorium del Pime di Milano.

Sarà una serata per capire, divertendosi anche un po’. Ma soprattutto per chiedere passi concreti (e non solo parole sulla lotta alla fame). Perché siamo convinti che la finanza con il cibo c’entri eccome, e che la Milano dell’Expo non possa non parlarne, insieme ai suoi cittadini.

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Il Papa, l’Expo e il mercato che ostacola la lotta alla fame http://sullafamenonsispecula.org/il-papa-lexpo-e-il-mercato-che-ostacola-la-lotta-alla-fame/ http://sullafamenonsispecula.org/il-papa-lexpo-e-il-mercato-che-ostacola-la-lotta-alla-fame/#respond Mon, 24 Nov 2014 10:30:23 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=679 «Ricordo una frase che ho sentito da un anziano: Dio perdona sempre, gli uomini qualche volta, la Madre Terra non perdona mai!». Così Papa Francesco ...

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«Ricordo una frase che ho sentito da un anziano: Dio perdona sempre, gli uomini qualche volta, la Madre Terra non perdona mai!». Così Papa Francesco ha parlato davanti alla Fao delle responsabilità dell’uomo nei confronti dell’ambiente. Ma ha usato parole ancora più dure quando ha citato un certo tipo di «mercato» e di «guadagno» che, messo davanti al diritto al cibo di ogni persona, ostacola la lotta alla fame. E ha lanciato un monito ben chiaro: «L’affamato ci chiede dignità, non elemosina». È il 20 novembre, la riunione plenaria della Fao (Food and Agriculture Organisation) delle Nazioni Unite, a Roma e mancano ormai meno di sei mesi dall’inizio dell’Expo a Milano, il cui tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Il Papa accetterà l’invito che gli è stato rivolto a essere presente all’esposizione universale che dovrebbe, in teoria, parlare di “Nutrire il pianeta, energia per la vita”? A rispondere, già qualche mese fa, è stato uno dei cardinali più vicini a Bergoglio, Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis e uno degli otto “saggi” chiamati a riformare la Curia Romana. «Non ne ho parlato con lui, ma spero davvero che possa accettarlo» ha detto in un incontro che presentava il programma di Caritas durante Expo Milano 2015. «La sua presenza sarebbe un’opportunità meravigliosa per rinforzare l’impegno nella lotta alla fame».

In questi mesi gli interventi del Papa – direttamente pronunciati o ispirati da lui – si sono susseguiti in modo costante e, si potrebbe dire, insistente.

«La speculazione sui prezzi alimentari è uno scandalo che ha gravi conseguenze per l’accesso al cibo dei più poveri» ha detto a giugno Bergoglio ai partecipanti al Convegno “Investing for the Poor” promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Parole dure, anche allora, nei confronti di un mercato che mette al primo posto il profitto a ogni costo: «Non possiamo tollerare più a lungo che i mercati finanziari governino le sorti dei popoli piuttosto che servirne i bisogni o che pochi prosperino ricorrendo alla speculazione finanziaria mentre molti ne subiscono pesantemente le conseguenze».

Nel suo intervento alla FAO Francesco è tornato sullo stesso tema: «È inoltre doloroso constatare che la lotta contro la fame e la denutrizione viene ostacolata dalla priorità del mercato, e dalla preminenza del guadagno, che hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria. E mentre si parla di nuovi diritti, l’affamato è lì, all’angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, di essere considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità, non elemosina!».

Identico, il messaggio lanciato dai vescovi incaricati della pastorale sociale in occasione della 64esima Giornata nazionale del Ringraziamento del 9 novembre: “La finanza poi, purtroppo, si comporta con il cibo come una pura merce, su cui scommettere per trarne profitto, a prescindere dal destino di chi di esso vive”.

A Milano, la città che ospiterà Expo 2015, c’è attesa per il discorso alla città dell’arcivescovo Angelo Scola in occasione di Sant’Ambrogio, il 7 dicembre. Il diritto al cibo potrebbe essere uno di temi principali del suo intervento, con un accenno a quel «mercato che frena la lotta alla fame» di cui ha parlato Bergoglio.

Il 4 dicembre in Vaticano Papa Francesco incontrerà le organizzazioni non governative Focsiv che della lotta alla fame ne hanno fatto un impegno quotidiano operando a fianco delle comunità locali nei Paesi più poveri. In aula Nervi forse risuoneranno ancora le parole che il Papa ha detto alzando lo sguardo, davanti ai governanti di tutto il mondo: «Se si crede al principio dell’unità della famiglia umana, fondato sulla paternità di Dio Creatore, e alla fratellanza degli esseri umani, nessuna forma di pressione politica o economica che si serva della disponibilità di cibo può essere accettabile. Ma, soprattutto, nessun sistema di discriminazione, di fatto o di diritto, vincolato alla capacità di accesso al mercato degli alimenti, deve essere preso come modello delle azioni internazionali che si propongono di eliminare la fame».

(Emanuela Citterio, fonte: Unimondo)

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Speculazione finanziaria: l’Ue prova a darsi regole http://sullafamenonsispecula.org/speculazione-finanziaria-lue-prova-a-darsi-regole-2/ http://sullafamenonsispecula.org/speculazione-finanziaria-lue-prova-a-darsi-regole-2/#respond Mon, 20 Jan 2014 14:43:29 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=398 L’Europa prova a darsi regole per frenare la speculazione finanziaria, soprattutto quella che riguarda i beni di prima necessità e alimentari. Ci sono voluti quasi ...

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L’Europa prova a darsi regole per frenare la speculazione finanziaria, soprattutto quella che riguarda i beni di prima necessità e alimentari. Ci sono voluti quasi tre anni di negoziati. Alla fine, nella notte del 14 gennaio a Strasburgo, i rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione europea e dei governi degli Stati membri hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della direttiva MiFID, quella che stabilisce le regole per i prodotti finanziari scambiati in Europa. Un accordo giunto sul filo del rasoio, ormai alla vigilia della fine della legislatura europea.

L’obiettivo della riforma della direttiva MiFID è rendere più trasparenti i mercati finanziari e chiudere dei veri e propri ‘”buchi” nella regolazione dei mercati finanziari resi sempre più larghi dall’innovazione tecnologica e alle pratiche iperspeculative.

Sono almeno tre le novità essenziali introdotte dall’accordo. Innanzitutto una maggiore trasparenza: d’ora in poi le transazioni finanziarie potranno avvenire solo attraverso mercati regolamentati.

In secondo luogo, ed è l’aspetto che più riguarda le materie prime e i beni alimentari, verranno introdotti dei limiti di posizione: significa che un operatore finanziario non potrà mai avere in mano oltre una certa quota di titoli legati al mercato di una determinata materia prima; questo per evitare che possa influenzarne l’andamento a partire dai propri interessi, non necessariamente coincidenti con quelli degli altri. Questo varrà, oltre che per i prodotti alimentari, su quelli petroliferi, altro settore su cui si è concentratata spesso la speculazione (anche se l’accordo raggiunto stanotte prevede che per i prodotti petroliferi i limiti di posizione entrino in vigore solo nel 2016).

La terza importante novità è che il Mifid II prevede delle misure contro l’High Frequency Trading, cioè quei sistemi che oggi permettono agli operatori finanziari di comprare e vendere titoli attraverso sistemi automatizzati che ragionano per algoritmi matematici, compiendo anche migliaia di operazioni in un minuto, all’unico scopo di trarre il massimo profitto dagli scambi finanziari in modo speculativo.

“Per la prima volta in UE, agiremo per impedire la speculazione sui beni alimentari” ha detto la vicepresidente della Commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo (ECON) Arlene McCarthy. “Prezzi alti e volatili hanno un impatto devastante sui paesi poveri e dipendenti dal cibo”. “Abbiamo combattuto duramente, lavorando a stretto contatto con le ONG, così da assicurare la creazione di un sistema efficace di limiti da imporre agli operatori finanziari” ha proseguito la McCarthy. “Abbiamo raggiunto tutto questo nonostante l’opposizione del governo britannico e dei conservatori”.

Il raggiungimento dell’accordo in sede europea, osteggiato da diversi gruppi e frutto di lunghe negoziazini fra posizioni diversi, è anche il risultato di numerose inziative di informazione e di advocacy della società civile europea. In Italia a esprimere soddisfazione è stata la campagna Sulla fame non si specula, lanciata a Milano da un gruppo di cittadini e associazione che vede anche il sostegno di enti locali come il Comune di Milano e la Provincia autonoma di Trento.

Uno snodo decisivo dell’applicazione della riforma MiFID riguarderà proprio i limiti di posizione. L’accordo prevede che siano stabiliti a livello nazionale dai singoli paesi membri: l’efficacia di questa misura dipenderà quindi dalle scelte dei singoli governi dell’Unione europea in fase di attuazione della direttiva. “Essendo un aspetto decisivo, sarà fondamentale vigilare perché questi limiti siano reali e le misure efficaci. In Italia noi saremo presenti e faremo sentire la voce di cittadini e associazioni” afferma Giorgio Bernardelli, uno dei portavoci della campagna italiana.

A sollevare analoghe preoccupazioni sono state organizzazioni come Oxfam e World Developement Movement, che soprattutto in Gran Bretagna portano avanti da anni una campagna di sensibilizzazione sul problema della speculazione sui beni alimentari.

“I limiti di posizione verranno fissati dai governi nazionali e non a livello europeo” si legge in comunicato di Oxfam International. “C’è il rischio che se, per esempio in Gran Bretagna, si dovesse fissare un tetto di limiti inefficace,  questo provochi una corsa al ribasso tra i Paesi europei”. L’Inghilterra è infatti tra i Paesi europei quello da sempre più restio a introdurre regole nei mercati finanziari.

di Emanuela Citterio (fonte: Unimondo)

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