«La speculazione sui prezzi alimentari è uno scandalo che ha gravi conseguenze per l’accesso al cibo dei più poveri». Lo ha denunciato oggi anche Papa Francesco che ha voluto citare espressamente questo particolare ambito come esempio sbagliato di una finanza che contraddice il bene comune. Bergoglio si è espresso nel corso di un’udienza ai partecipanti al Convegno “Investing for the Poor” promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace in collaborazione con il Catholic Relief Services (l’organismo assistenziale della Conferenza episcopale degli Stati Uniti) e il Mendoza College of Business, il dipartimento di studi sulla finanza della Notre Dame University. Il convegno vede al centro la riflessione sull’Impact Investing, una forma di investimento responsabile che interviene su gravi situazioni di diseguaglianza nel mondo, mirando a soddisfare necessità basilari legate all’agricoltura, all’accesso all’acqua, alla possibilità di disporre di alloggi dignitosi a prezzi accessibili, così come a servizi primari per la salute e l’educazione.
«Non possiamo tollerare più a lungo che i mercati finanziari governino le sorti dei popoli piuttosto che servirne i bisogni – ha commentato Papa Francesco -, o che pochi prosperino ricorrendo alla speculazione finanziaria mentre molti ne subiscono pesantemente le conseguenze. L’innovazione tecnologica ha aumentato la velocità delle transazioni finanziarie, ma tale aumento trova senso nella misura in cui si dimostra in grado di migliorare la capacità di servire il bene comune. In particolare, la speculazione sui prezzi alimentari è uno scandalo che ha gravi conseguenze per l’accesso al cibo dei più poveri. È urgente – ha concluso il Papa – che i Governi di tutto il mondo si impegnino a sviluppare un quadro internazionale in grado di promuovere il mercato dell’investimento ad alto impatto sociale, in modo da contrastare l’economia dell’esclusione e dello scarto».