Parlamento europeo – Sulla Fame Non si specula http://sullafamenonsispecula.org Informati e Partecipa Thu, 04 Apr 2019 10:26:42 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.1.3 Il Parlamento europeo ha approvato le regole Mifid II http://sullafamenonsispecula.org/il-parlamento-europeo-ha-approvato-le-regole-mifid-ii/ http://sullafamenonsispecula.org/il-parlamento-europeo-ha-approvato-le-regole-mifid-ii/#respond Wed, 16 Apr 2014 09:13:14 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=568 A tre mesi dall’accordo politico – che avevamo annunciato lo scorso 15 gennaio – ieri è arrivata anche l’approvazione ufficiale in aula al Parlamento europeo ...

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A tre mesi dall’accordo politico – che avevamo annunciato lo scorso 15 gennaio – ieri è arrivata anche l’approvazione ufficiale in aula al Parlamento europeo del Mifid II, la riforma della direttiva sugli strumennti finanziari al cui interno sono previste anche le nuove regole sui derivati legati alle commodities, comprese quelle che hanno a che fare con il cibo.  A favore hanno votato 574 eurodeputati, 23 contrari e 34 astenuti. Nell’iter procedurale ora manca solo l’approvazionne formale del Consiglio europeo, che è data ormai per scontata. A quel punto la direttiva Mifid II potrà essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed entrare così in vigore.

Come scrivevamo già tre mesi fa le novità più importanti della Mifid II che hanno a che fare con il tema della speculazione sul cibo sono due: il mandato all’Esma (la European Securities and Markets Authority) a introdurre limiti di posizione per i prodotti finanziari legati all’andamento delle materie prime che hanno a che fare con il cibo e l’energia e il freno imposto al trading ad altissima frequenza (gli ordini in automatico guidati da algoritmi matematici che aumentano gli effetti degli squilibri tra domanda e offerta).

Si tratta certamente di un passaggio importante, anche se molto ora dipenderà da come verranno concretamente applicate queste nuove regole.

Segnaliamo qui due testi ufficiali diffusi ieri dal Parlamento europeo che aiutano a capire le novità introdotte:

– il comunicato stampa relativo all’approvazione

– le Frequently Asked Questions sulla direttiva Mifid II (quelle che attengono direttamente al tema dei derivati sulle commodities sono le domande 13, 14 e 15)

 

 

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Speculazione finanziaria: l’Ue prova a darsi regole http://sullafamenonsispecula.org/speculazione-finanziaria-lue-prova-a-darsi-regole-2/ http://sullafamenonsispecula.org/speculazione-finanziaria-lue-prova-a-darsi-regole-2/#respond Mon, 20 Jan 2014 14:43:29 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=398 L’Europa prova a darsi regole per frenare la speculazione finanziaria, soprattutto quella che riguarda i beni di prima necessità e alimentari. Ci sono voluti quasi ...

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L’Europa prova a darsi regole per frenare la speculazione finanziaria, soprattutto quella che riguarda i beni di prima necessità e alimentari. Ci sono voluti quasi tre anni di negoziati. Alla fine, nella notte del 14 gennaio a Strasburgo, i rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione europea e dei governi degli Stati membri hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della direttiva MiFID, quella che stabilisce le regole per i prodotti finanziari scambiati in Europa. Un accordo giunto sul filo del rasoio, ormai alla vigilia della fine della legislatura europea.

L’obiettivo della riforma della direttiva MiFID è rendere più trasparenti i mercati finanziari e chiudere dei veri e propri ‘”buchi” nella regolazione dei mercati finanziari resi sempre più larghi dall’innovazione tecnologica e alle pratiche iperspeculative.

Sono almeno tre le novità essenziali introdotte dall’accordo. Innanzitutto una maggiore trasparenza: d’ora in poi le transazioni finanziarie potranno avvenire solo attraverso mercati regolamentati.

In secondo luogo, ed è l’aspetto che più riguarda le materie prime e i beni alimentari, verranno introdotti dei limiti di posizione: significa che un operatore finanziario non potrà mai avere in mano oltre una certa quota di titoli legati al mercato di una determinata materia prima; questo per evitare che possa influenzarne l’andamento a partire dai propri interessi, non necessariamente coincidenti con quelli degli altri. Questo varrà, oltre che per i prodotti alimentari, su quelli petroliferi, altro settore su cui si è concentratata spesso la speculazione (anche se l’accordo raggiunto stanotte prevede che per i prodotti petroliferi i limiti di posizione entrino in vigore solo nel 2016).

La terza importante novità è che il Mifid II prevede delle misure contro l’High Frequency Trading, cioè quei sistemi che oggi permettono agli operatori finanziari di comprare e vendere titoli attraverso sistemi automatizzati che ragionano per algoritmi matematici, compiendo anche migliaia di operazioni in un minuto, all’unico scopo di trarre il massimo profitto dagli scambi finanziari in modo speculativo.

“Per la prima volta in UE, agiremo per impedire la speculazione sui beni alimentari” ha detto la vicepresidente della Commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo (ECON) Arlene McCarthy. “Prezzi alti e volatili hanno un impatto devastante sui paesi poveri e dipendenti dal cibo”. “Abbiamo combattuto duramente, lavorando a stretto contatto con le ONG, così da assicurare la creazione di un sistema efficace di limiti da imporre agli operatori finanziari” ha proseguito la McCarthy. “Abbiamo raggiunto tutto questo nonostante l’opposizione del governo britannico e dei conservatori”.

Il raggiungimento dell’accordo in sede europea, osteggiato da diversi gruppi e frutto di lunghe negoziazini fra posizioni diversi, è anche il risultato di numerose inziative di informazione e di advocacy della società civile europea. In Italia a esprimere soddisfazione è stata la campagna Sulla fame non si specula, lanciata a Milano da un gruppo di cittadini e associazione che vede anche il sostegno di enti locali come il Comune di Milano e la Provincia autonoma di Trento.

Uno snodo decisivo dell’applicazione della riforma MiFID riguarderà proprio i limiti di posizione. L’accordo prevede che siano stabiliti a livello nazionale dai singoli paesi membri: l’efficacia di questa misura dipenderà quindi dalle scelte dei singoli governi dell’Unione europea in fase di attuazione della direttiva. “Essendo un aspetto decisivo, sarà fondamentale vigilare perché questi limiti siano reali e le misure efficaci. In Italia noi saremo presenti e faremo sentire la voce di cittadini e associazioni” afferma Giorgio Bernardelli, uno dei portavoci della campagna italiana.

A sollevare analoghe preoccupazioni sono state organizzazioni come Oxfam e World Developement Movement, che soprattutto in Gran Bretagna portano avanti da anni una campagna di sensibilizzazione sul problema della speculazione sui beni alimentari.

“I limiti di posizione verranno fissati dai governi nazionali e non a livello europeo” si legge in comunicato di Oxfam International. “C’è il rischio che se, per esempio in Gran Bretagna, si dovesse fissare un tetto di limiti inefficace,  questo provochi una corsa al ribasso tra i Paesi europei”. L’Inghilterra è infatti tra i Paesi europei quello da sempre più restio a introdurre regole nei mercati finanziari.

di Emanuela Citterio (fonte: Unimondo)

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Patrizia Toia: la società civile spinge la politica alle riforme http://sullafamenonsispecula.org/patrizia-toia-la-societa-civile-spinge-la-politica-alle-riforme/ http://sullafamenonsispecula.org/patrizia-toia-la-societa-civile-spinge-la-politica-alle-riforme/#respond Mon, 20 Jan 2014 12:03:23 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=393 “Ringrazio  moltissimo la campagna SULLA FAME NON SI SPECULA perché la mia esperienza, anche al Ministero degli Esteri, mi fa dire che spesso è la ...

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“Ringrazio  moltissimo la campagna SULLA FAME NON SI SPECULA perché la mia esperienza, anche al Ministero degli Esteri, mi fa dire che spesso è la società civile che spinge la politica a fare delle scelte avanzate”.

A scriverlo in una email indirizzata agli organizzatori della campagna “Sulla fame non si specuala” è Patrizia Toia, fra gli europarlamentari che stanno seguendo da vicino la riforma della direttiva MiFID, con l’obiettivo di porre un argine alla speculazione senza regole sui mercati finanziari, soprattutto quella che riguarda i beni alimentari e le commodities.

A Strasburgo, nella notte del 14 gennaio 2014, sul filo del rasoio dello scadere della legislatura, i rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione europea e dei governi degli Stati membri hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della direttiva MiFID, che stabilisce le regole per i prodotti finanziari scambiati in Europa.

Un risultato che è stato anche frutto di molte mobilitazioni della società civile avvenute in diversi Paesi europei, fra cui la campagna italiana “Sulla fame non si specula”, lanciata nel 2011 da cittadini e organizzazioni del Terzo Settore con un appello partito da Milano, la città che con l’Expo nel 2015 si propone di mettere al centro dell’attenzione il tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita».

“La campagna ha tenuto alta l’ambizione e ci ha indicato un obiettivo coraggioso: la speculazione deve avere un limite e deve fermarsi prima che diventi un danno sociale” ha commentato Patrizia Toia subito dopo l’accordo raggiunto in sede UE. “Molti pensano che parlare di limiti e di divieti sia non essere abbastanza liberali, ma qui si tratta di far valere la libertà di intere popolazioni di non patire la fame e la libertà dell’accesso alle risorse primarie, come quelle dalle materie agricole essenziali per i beni alimentari”.

“La lotta alla speculazione finanziaria é un obiettivo sacrosanto in un’economia che rispetti i diritti essenziali delle persone” continua la Toia. “Spesso le soluzioni delle direttive europee sono troppo timide e vengono annacquate, ma stavolta la pressione della società civile ha aiutato a ottenere  un buon risultato”.

L’europarlamentare italiana chiude con un auspicio: “Spero che questo orientamento si mantenga per tante altre regole finanziarie che si dovranno fare non solo sui derivati e sulle commodities ma più in generale nel rapporto tra economia, finanza e produzione”.

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Basta speculare, svolta nel Parlamento Ue http://sullafamenonsispecula.org/basta-speculare-lo-dice-il-parlamento-ue/ http://sullafamenonsispecula.org/basta-speculare-lo-dice-il-parlamento-ue/#respond Thu, 13 Oct 2011 13:06:27 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=343 Basta speculare sul cibo. A  dirlo questa volta è il  Parlamento europeo. La  deputata Arlene McCarthy, vicepresidente del Comitato  parlamentare per gli affari  economici e ...

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Basta speculare sul cibo. A  dirlo questa volta è il  Parlamento europeo. La  deputata Arlene McCarthy, vicepresidente del Comitato  parlamentare per gli affari  economici e finanziari ha  proposto una risoluzione per  impedire le “scommesse” finanziarie sul cibo fatte in  borsa, che fanno lievitare i prezzi dei beni alimentari. LEGGI L’INTERVISTA

Perché avete proposto una risoluzione del Parlamento Ue contro la speculazione sul cibo?

La crisi nel Corno D’Africa è il peggior disastro umanitario che il mondo sta affrontando in questo momento: 12 milioni di persone hanno bisogno di assistenza e non tutti i governi si stanno prendendosi le proprie responsabilità. È positivo che il parlamento europeo stia facendo pressione sui governi europei chiedendo interventi d’emergenza. Crediamo però sia necessario anche agire sulla speculazione globale sui prezzi dei beni alimentari, che sta accrescendo la pressione sulle famiglie più povere ed esacerbando le crisi alimentari.

Quali saranno i vostri prossimi passi? 

Nell’ottica di combattere la speculazione, il prossimo passo sarà sostenere l’emendamento della Direttiva europea sugli strumenti finanziari (il cosiddetto pacchetto MiFID) e la Direttiva sugli abusi del mercato finanziario (il MAD). Queste iniziative della Commissione europea, che saranno portate in aula a ottobre, danno l’opportunità di riformare il mercato dei derivati e mettere dei limiti di posizione agli investitori, nell’ottica di prevenire l’eccessiva speculazione sulle materie prime. Bisogna fare in modo che mercati tornino a funzionare in modo sano secondo gli interessi dei produttori e dei consumatori, non dei fondi speculativi e delle banche.

Che ruolo hanno le istituzioni finanziarie e le banche nel definire nuove regole anti-speculazione?

Non servirebbe una nuova legislazione se il settore finanziario si assumesse le proprie responsabilità e mettesse un limite alla speculazione distruttiva sul cibo. Purtroppo ciò finora non è avvenuto. Per questo spetta ai governi Ue sostenere chi nel Parlamento sta chiedendo delle regole.

In Europa diverse iniziative della società civile stanno sollevando il problema della speculazione finanziaria sui beni alimentari. Il Parlamento europeo ne tiene conto?

Lavorare con la società civile sarà cruciale per arrivare a dei risultati. Il settore finanziario ha enormi risorse e ha dimostrato che la sua priorità è difendere i profitti. Per i legislatori il solo modo di opporsi a queste lobby è ascoltare la voce delle organizzazioni non profit e dell’opinione pubblica. D’altra parte spetterà ai cittadini assicurarsi che l’Unione europea approvi riforme essenziali.

Di Emanuela Citterio

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