Basta speculare sul cibo. A  dirlo questa volta è il  Parlamento europeo. La  deputata Arlene McCarthy, vicepresidente del Comitato  parlamentare per gli affari  economici e finanziari ha  proposto una risoluzione per  impedire le “scommesse” finanziarie sul cibo fatte in  borsa, che fanno lievitare i prezzi dei beni alimentari. LEGGI L’INTERVISTA

Perché avete proposto una risoluzione del Parlamento Ue contro la speculazione sul cibo?

La crisi nel Corno D’Africa è il peggior disastro umanitario che il mondo sta affrontando in questo momento: 12 milioni di persone hanno bisogno di assistenza e non tutti i governi si stanno prendendosi le proprie responsabilità. È positivo che il parlamento europeo stia facendo pressione sui governi europei chiedendo interventi d’emergenza. Crediamo però sia necessario anche agire sulla speculazione globale sui prezzi dei beni alimentari, che sta accrescendo la pressione sulle famiglie più povere ed esacerbando le crisi alimentari.

Quali saranno i vostri prossimi passi? 

Nell’ottica di combattere la speculazione, il prossimo passo sarà sostenere l’emendamento della Direttiva europea sugli strumenti finanziari (il cosiddetto pacchetto MiFID) e la Direttiva sugli abusi del mercato finanziario (il MAD). Queste iniziative della Commissione europea, che saranno portate in aula a ottobre, danno l’opportunità di riformare il mercato dei derivati e mettere dei limiti di posizione agli investitori, nell’ottica di prevenire l’eccessiva speculazione sulle materie prime. Bisogna fare in modo che mercati tornino a funzionare in modo sano secondo gli interessi dei produttori e dei consumatori, non dei fondi speculativi e delle banche.

Che ruolo hanno le istituzioni finanziarie e le banche nel definire nuove regole anti-speculazione?

Non servirebbe una nuova legislazione se il settore finanziario si assumesse le proprie responsabilità e mettesse un limite alla speculazione distruttiva sul cibo. Purtroppo ciò finora non è avvenuto. Per questo spetta ai governi Ue sostenere chi nel Parlamento sta chiedendo delle regole.

In Europa diverse iniziative della società civile stanno sollevando il problema della speculazione finanziaria sui beni alimentari. Il Parlamento europeo ne tiene conto?

Lavorare con la società civile sarà cruciale per arrivare a dei risultati. Il settore finanziario ha enormi risorse e ha dimostrato che la sua priorità è difendere i profitti. Per i legislatori il solo modo di opporsi a queste lobby è ascoltare la voce delle organizzazioni non profit e dell’opinione pubblica. D’altra parte spetterà ai cittadini assicurarsi che l’Unione europea approvi riforme essenziali.

Di Emanuela Citterio