Focus Campagna – Sulla Fame Non si specula http://sullafamenonsispecula.org Informati e Partecipa Thu, 04 Apr 2019 10:26:42 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.1.3 Movimento consumatori: il governo integri la Carta di Milano http://sullafamenonsispecula.org/movimento-consumatori-il-governo-integri-la-carta-di-milano/ http://sullafamenonsispecula.org/movimento-consumatori-il-governo-integri-la-carta-di-milano/#respond Tue, 29 Sep 2015 15:04:59 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=844 «Chiediamo al ministro di avere coraggio, di non accontentarsi della forma, dei riti e dell’ufficialità. Bisogna affrontare la speculazione finanziaria sui beni alimentari, il land ...

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«Chiediamo al ministro di avere coraggio, di non accontentarsi della forma, dei riti e dell’ufficialità. Bisogna affrontare la speculazione finanziaria sui beni alimentari, il land grabbing, gli OGM, la concorrenza fra produzione di biocarburanti e alimentazione umana». A lanciare l’appello è Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori. L’organizzazione, fra i promotori della campagna “Sulla fame non si specula”, ha chiesto che il governo includa nella Carta di Milano il documento che un gruppo di associazioni coordinate dal mensile Vita ha elaborato e inviato nei giorni scorsi agli autori di quella che dovrebbe essere l’eredità morale di Expo 2015. Il documento, in sei punti di integrazione alla Carta di Milano, pone l’accento su questioni che la Carta non affronta: la speculazione finanziaria sui beni alimentari, il land grabbing, gli OGM, la concorrenza fra produzione di biocarburanti e alimentazione umana.

Il 26 settembre scorso, il ministro Martina ha presentato all’Onu la Carta di Milano, sottolineando che l’apporto del documento è «un grande patto di responsabilità di tutti” per raggiungere l’obiettivo della fame zero entro il 2030 e per avere un mondo più sostenibile». Il ministro ha aggiunto che la Carta di Milano è uno degli strumenti più utili che l’Italia poteva mettere in campo per dimostrarsi leader globale della diplomazia agricola e alimentare.

Il Movimento Consumatori chiede che non si sprechi un’occasione come questa.

«Chiediamo al ministro di avere coraggio, di non accontentarsi della forma, dei riti e dell’ufficialità», dice Alessandro Mostaccio, segretario generale MC, «ma di andare alla sostanza, includendo nella Carta il documento che un gruppo di associazioni coordinate dal mensile Vita e dalla campagna “Sulla fame non si specula», hanno elaborato (e inviato nei giorni scorsi) ai professori Salvatore Veca, supervisore scientifico e Enrica Chiappero-Martinetti responsabile del percorso di sviluppo sostenibile di Laboratorio Expo che ha curato l’elaborazione della Carta di Milano.

Documento che proprio Veca ha definito «esemplare e importante quale allegato alla Carta di Milano».

«Il governo Italiano», ha continuato Mostaccio, «non sprechi un’occasione unica e integri la Carta prima che la stessa venga consegnata ufficialmente al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, il 16 ottobre prossimo in occasione della sua visita a Expo. Pena l’aver ottenuto 1 milione di firme su un testo che è e rimane una “spremuta/concentrato” di genericità, vane statuizioni di principio e buoni propositi, ma che non delinea nessun impegno concreto e nessuno strumento di azione per diminuire le diseguaglianze dell’accesso al cibo».

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Movimento consumatori fra i promotori! http://sullafamenonsispecula.org/movimento-consumatori-aderisce-alla-campagna/ http://sullafamenonsispecula.org/movimento-consumatori-aderisce-alla-campagna/#respond Tue, 23 Jun 2015 15:51:10 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=822 Movimento consumatori aderisce ed entra a far parte dei promotori di “Sulla fame non si specula”. Associazione autonoma e indipendente, senza fini di lucro, nata ...

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Movimento consumatori aderisce ed entra a far parte dei promotori di “Sulla fame non si specula”. Associazione autonoma e indipendente, senza fini di lucro, nata a Milano nel 1985, Movimento consumatori conta più di 50 sezioni in tutta Italia che offrono quotidianamente informazioni, consulenza e assistenza stragiudiziale su tutte le tematiche di consumo.

“Aderiamo a Sulla fame non si specula per sostenere una riforma dei derivati in sede Unione europea e per evitare che all’arricchimento smisurato di qualche nano della finanza consegua la negazione del diritto al cibo per intere popolazioni” afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale dell’organizzazione, che è membro del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), costituito presso il Ministero dello Sviluppo economico e collabora con diverse realtà del terzo settore a sostegno di specifiche campagne sui diritti di cittadinanza e di consumo.

“Per Movimento consumatori  è fondamentale che l’Italia e tutta la comunità internazionale non perdano l’occasione che l’Expo, il cui tema è ‘nutrire il pianeta, energia per la vita’, lasci un’eredità tangibile di equità nell’accesso al cibo” sottolinea Mostaccio.

Per la campagna Sulla fame non si specula, che ha sempre messo in evidenza il ruolo del consumatore e il suo diritto a essere informato su ciò in cui investe, l’ingresso del Movimento Consumatori rappresenta un contributo che arricchisce di un tassello importante il percorso che stiamo portando avanti dal 2011: informare e chiedere regole per tutelare il diritto al cibo dalla speculazione che ha come unico fine il profitto a ogni costo e a breve termine.

Movimento Consumatori: scarica qui la scheda per saperne di più e visita il sito www.movimentoconsumatori.it

 

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Firma la petizione! http://sullafamenonsispecula.org/firma-la-petizione/ http://sullafamenonsispecula.org/firma-la-petizione/#comments Fri, 22 May 2015 13:11:49 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=777 Nella Carta di Milano non compare nessun accenno al problema della speculazione finanziaria sui beni alimentari. Dalla città di Expo, la cui sfida è “Nutrire ...

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Nella Carta di Milano non compare nessun accenno al problema della speculazione finanziaria sui beni alimentari. Dalla città di Expo, la cui sfida è “Nutrire il pianeta” ci si aspettava qualcosa di più. Degli impegni concreti per far sì il diritto al cibo venga prima della finanza senza regole, che con gli strumenti finanziari derivati e i “futures” continua a scommettere sull’andamento dei prezzi dei beni alimentari per fare profitto senza curarsi delle conseguenze.

Per questo la campagna Sulla fame non si specula ha deciso di lanciare una petizione rivolta al Governo italiano, per chiedere che prenda posizione sul tema della finanza e per far sì che da Expo parta il messaggio della necessità di creare un quadro normativo sugli strumenti finanziari che tuteli il cibo dalla speculazione senza regole. C’è già in atto un tentativo in questo senso: il Parlamento europeo ha approvato una direttiva per la regolamentazione degli strumenti finanziari derivati che nel 2016 l’Italia dovrà recepire.

A fare la differenza puoi essere anche tu! Non è vero che siamo impotenti davanti a meccanismi più grandi di noi! La voce della società civile conta, facciamo sentire. Per firmare la petizione vai QUI.

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Carta di Milano: ecco com’è sparita la finanza http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-ecco-come-sparita-la-finanza/ http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-ecco-come-sparita-la-finanza/#respond Wed, 29 Apr 2015 15:12:32 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=760 È difficile trovare qualcosa su cui non si è d’accordo nella Carta di Milano – il documento con gli impegni che dovrebbero costituire l’eredità di ...

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È difficile trovare qualcosa su cui non si è d’accordo nella Carta di Milano – il documento con gli impegni che dovrebbero costituire l’eredità di Expo 2015 sulla lotta alla fame, presentato a Milano alla vigilia dell’inizio dell’esposizione universale. Sono tutte affermazioni di buon senso, che chiunque sottoscriverebbe.

A leggerla bene – però – c’è un aspetto che in questa Carta di Milano ci lascia profondamente perplessi. Nel testo è sparito ogni riferimento al tema della finanza, che pure c’era nel Protocollo di Milano sull’alimentazione e la nutrizione, l’iniziativa promossa dal Barilla Center for Food and Nutrition con la collaborazione di tante personalità e sigle della società civile, al quale la Carta di Milano si è ispirata e che cita espressamente fra le sue fonti.

Ecco qui: la Carta di Milano

E qui: il Protocollo di Milano

Certo, non dovevano essere per forza la stessa cosa. Ma l’iniziativa partita da Fondazione Barilla aveva coinvolto organizzazioni della società civile, università ed esperti attraverso una piattaforma condivisa, il Protocollo era stato presentato al governo italiano lo scorso novembre che lo aveva pienamente appoggiato, e pareva dovesse esserci continuità fra questo documento e la Carta di Milano. Così non è stato.

Sulla fame non si specula e la Campagna ZeroZeroCinque, sostenute da numerose realtà del Terzo Settore, in un comunicato hanno rilevato l’assenza del tema della speculazione finanziaria così come del land grabbing nella Carta di Milano. Di seguito i commenti dell’economista Riccardo, Moro, tra i promotori della campagna “Sulla fame non si specula” e di Leonardo Becchetti, professore di economia politica all’Università degli Studi di Tor Vergata.

«L’influenza del mercato finanziario sulla formazione dei prezzi delle materie prime alimentari è fortissima e indebolisce le comunità» commenta l’economista Riccardo Moro, tra i promotori della campagna “Sulla fame non si specula”. «La crisi finanziaria del 2008 ha provocato la più lunga e intensa volatilità dei prezzi del cibo della storia, pesando sui poveri di oggi, ma anche su quelli di domani scoraggiando gli investimenti per assicurare il futuro accesso al cibo quando saremo 9 miliardi di persone e aumentando possibilità future  tensioni sociali. Governare il mercato finanziario per evitare che le sue dinamiche e le speculazioni pesino sul cibo si può. Non farlo significa scegliere di chiudere gli occhi sulle conseguenze».

«La sparizione del riferimento alla speculazione finanziaria sul cibo e sulle materie prime nella carta di Milano è l’ennesima dimostrazione che il problema numero uno dell’economia globale è la sudditanza del potere politico e delle istituzioni a lobby finanziarie più grandi degli stati» afferma l’economista Leonardo Becchetti, professore di economia politica all’Università degli Studi di Roma e tra i promotori della campagna “005”.

«Ci vorrà tempo prima di riavere un vero equilibrio dei poteri ma ci dobbiamo riuscire. E il tutto avverrà quanto più i cittadini impareranno a votare con il loro portafoglio per la finanza veramente al sostegno dell’economia reale. Intanto assistiamo allo scandalo di una parte del mondo finanziario arrogante ed autoreferenziale che non si rende minimamente conto di come meglio potrebbero essere usate le immense risorse a disposizione per salvare vite umane e promuovere sviluppo sostenibile.

Ma salvare vite umane è meno importante che disturbare manovratori che scommettono con algoritmi ad alta frequenza enormi somme di denaro e accaparrano risorse alimentari col solo scopo di speculare sui prezzi del cibo. L’approvazione di una tassa molto piccola sulle transazioni finanziarie che sarebbe un risultato minimo di civiltà in questo contesto appare come un’eresia contro l’ideologia dominante. L’Europa è vicina a questo traguardo. Se riuscirà a raggiungerlo sarà una prima dimostrazione di riequilibrio dei poteri».

 

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Carta di Milano: dov’è finita la finanza? http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-dove-finita-la-finanza/ http://sullafamenonsispecula.org/carta-di-milano-dove-finita-la-finanza/#respond Wed, 29 Apr 2015 14:48:53 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=754 È difficile trovare qualcosa su cui non si è d’accordo nella Carta di Milano – il documento con gli impegni che dovrebbero costituire l’eredità di ...

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È difficile trovare qualcosa su cui non si è d’accordo nella Carta di Milano – il documento con gli impegni che dovrebbero costituire l’eredità di Expo 2015 sulla lotta alla fame, presentato a Milano alla vigilia dell’inizio dell’esposizione universale. Sono tutte affermazioni di buon senso, che chiunque sottoscriverebbe.

A leggerla bene – però – c’è un aspetto che in questa Carta di Milano ci lascia profondamente perplessi. Nel testo è sparito ogni riferimento al tema della finanza, che pure c’era nel Protocollo di Milano sull’alimentazione e la nutrizione, l’iniziativa promossa dal Barilla Center for Food and Nutrition con la collaborazione di tante personalità e sigle della società civile, al quale la Carta di Milano si è ispirata e che cita espressamente fra le sue fonti. Quasi che l’uso del denaro non abbia nulla a che fare con l’alimentazione. E più in generale è tutto il tema della crisi globale che stiamo attraversando ormai dal 2008 – che ha pesato sui prezzi alimentari e quindi sull’accesso al cibo e la fame – a rimanere fuori dal documento, come se non c’entrasse nulla con la sfida «Nutrire il pianeta energia per la vita».

Il tema del rapporto tra cibo e finanza, al contrario, è un grande nodo del mondo di oggi: la corsa ad acquistare terreni agricoli nel Sud del mondo (ad esempio in quell’Etiopia da cui partono molti dei migranti che troviamo sui barconi) e la volatilità dei prezzi nei mercati delle materie prime agricole, sono fattori che generano fame. E hanno a che fare con un certo modo di fare finanza, molto più vicino al nostro portafoglio di quanto crediamo.

È quanto attraverso la campagna “Sulla fame non si specula” diciamo da tempo. Ma è anche quanto stava scritto nel Protocollo di Milano, varato non più tardi del 3 aprile: «Le parti si impegnano a identificare e proporre leggi per disciplinare la speculazione finanziaria internazionale sulle materie prime e la speculazione sulla terra, oltre che a proteggere le comunità vulnerabili dall’accaparramento della terra (“land grabbing”) da parte di entità pubbliche e private, rafforzando al contempo il diritto all’accesso alla terra delle comunità locali e delle popolazioni autoctone».

Perché un impegno preciso di questo tipo non compare più tra quanto la Carta di Milano richiede «con forza a governi, istituzioni e organizzazioni internazionali»? Si parla solo genericamente di «rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo, per regolamentare gli investimenti sulle risorse naturali, tutelando le popolazioni locali». Non è la stessa cosa.

In tutta la sezione «impegni» – a parte una rapidissima evocazione della questione dell’accesso al credito – non compare nulla che abbia a che fare con la parola «finanza». Quasi che questo mondo fosse un’entità a sé stante, le cui scelte non hanno ricadute concrete pure sull’agricoltura e sul mercato dei prodotti alimentari.

Secondo noi questo tema è decisivo per il nostro futuro, come la crisi finanziaria globale dovrebbe averci insegnato. Ed è il motivo per cui, anche durante questo Expo 2015, andremo avanti a ripeterlo con forza.

A partire da un appuntamento la campagna “Sulla fame non si specula” ha organizzato per il 22 maggio nella Milano dell’Expo insieme a Banca Etica e alle numerose sigle del terzo settore: POP ECONOMIX LIVESHOW @ EXPO: LA CRISI, LA FINANZA E IL CIBO COME NESSUNO VE LI RACCONTA, uno spettacolo teatrale di Alberto Pagliarino, Nadia Lambiase e Paolo Piacenza e la regia di Alessandra Rossi Ghiglione, alle ore 21 nell’Auditorium del Pime di Milano.

Sarà una serata per capire, divertendosi anche un po’. Ma soprattutto per chiedere passi concreti (e non solo parole sulla lotta alla fame). Perché siamo convinti che la finanza con il cibo c’entri eccome, e che la Milano dell’Expo non possa non parlarne, insieme ai suoi cittadini.

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Popeconomix, uno spettacolo per spiegare la crisi http://sullafamenonsispecula.org/popeconomix-uno-spettacolo-per-spiegare-la-crisi/ http://sullafamenonsispecula.org/popeconomix-uno-spettacolo-per-spiegare-la-crisi/#respond Tue, 16 Sep 2014 14:01:40 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=633 Pop Economix Live Show è uno spettacolo che racconta della crisi globale che ci ha investito: lo fa in modo semplice e puntuale attraverso gli occhi ...

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Pop Economix Live Show è uno spettacolo che racconta della crisi globale che ci ha investito: lo fa in modo semplice e puntuale attraverso gli occhi di un narratore. A noi di “Sulla fame non si specula” piace perché riesce a rendere comprensibili temi che riguardano la vita di tutti noi, anche se si tratta di finanza ed economia. Popeconomix è anche un fumetto, edito dalla casa editrice Becco Giallo.

Ecco com’è nato lo spettacolo, che ha fatto centinaia di repliche e sta girando tutta Italia, ospitato da gruppi, associazioni, sindacati, oltre, naturalmente, dai teatri.

Pop Economix Live Show è una versione ampliata e arricchita dello spettacolo Pop Economy, scritto tra 2010 e 2011, e che nel 2012 ha realizzato oltre 100 rappresentazioni in più di 80 città italiane e che continua a girare tutto il Paese, contribuendo a spiegare, in modo semplice, leggero e ironico, i complessi meccanismi della finanziarizzazione, le bolle dei tecnologici e dell’immobiliare negli Stati Uniti, la cartolarizzazione dei debiti, l’esplosione del mercato dei derivati, e pure (anzi soprattutto) gli effetti su ciascuno di noi.


La storia di Jack, l’americano medio che ha creduto nel sogno del mutuo per tutti fino al punto di trasformare la sua casa in un bancomat, in Pop Economy, si incrocia con quella del Ceo di Lehman Richard Fuld e con quella del professor Rossi che per guadagnare quello che Fuld guadagnò nel 2006 avrebbe dovuto iniziare a lavorare all’epoca dei Sumeri.
In Pop Economix Live Show, le vicende di Jack e di Dick Fuld si intrecciano con quelle di altri personaggi: il professor Mario Rossi, investito dalla crisi italiana dell’agosto 2011, Christoforos Sardelis, responsabile del debito pubblico greco nel 2001, il trader della Borsa di Chicago Bob Brown, gli eroi della Primavera araba e i contestatori di Occupy Wall Street.

Il racconto mette sotto gli occhi del pubblico, come snodi di una storia globale che incrocia le storie personali, le tappe della crisi odierna e i meccanismi economici e finanziari che incidono sulla vita quotidiana, espressi da un intrico di sigle, parole, espressioni tanto frequenti nei media, quanto ignorate nel loro effettivo significato.
Qui sta la sfida di Pop Economix Live Show: restituire significato e spessore narrativo a parole abusate rendendo tutti, ma proprio tutti, in grado di capire e dunque di scegliere, liberamente e consapevolmente.
 Pop Economix Live Show è una narrazione teatrale di impegno civile, a tratti leggera, comica e drammatica. Una conferenza-spettacolo pensata come una struttura agile, che possa essere replicata ovunque.

I contatti per prenotare lo spettacolo QUI

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Patrizia Toia: la società civile spinge la politica alle riforme http://sullafamenonsispecula.org/patrizia-toia-la-societa-civile-spinge-la-politica-alle-riforme/ http://sullafamenonsispecula.org/patrizia-toia-la-societa-civile-spinge-la-politica-alle-riforme/#respond Mon, 20 Jan 2014 12:03:23 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=393 “Ringrazio  moltissimo la campagna SULLA FAME NON SI SPECULA perché la mia esperienza, anche al Ministero degli Esteri, mi fa dire che spesso è la ...

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“Ringrazio  moltissimo la campagna SULLA FAME NON SI SPECULA perché la mia esperienza, anche al Ministero degli Esteri, mi fa dire che spesso è la società civile che spinge la politica a fare delle scelte avanzate”.

A scriverlo in una email indirizzata agli organizzatori della campagna “Sulla fame non si specuala” è Patrizia Toia, fra gli europarlamentari che stanno seguendo da vicino la riforma della direttiva MiFID, con l’obiettivo di porre un argine alla speculazione senza regole sui mercati finanziari, soprattutto quella che riguarda i beni alimentari e le commodities.

A Strasburgo, nella notte del 14 gennaio 2014, sul filo del rasoio dello scadere della legislatura, i rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione europea e dei governi degli Stati membri hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della direttiva MiFID, che stabilisce le regole per i prodotti finanziari scambiati in Europa.

Un risultato che è stato anche frutto di molte mobilitazioni della società civile avvenute in diversi Paesi europei, fra cui la campagna italiana “Sulla fame non si specula”, lanciata nel 2011 da cittadini e organizzazioni del Terzo Settore con un appello partito da Milano, la città che con l’Expo nel 2015 si propone di mettere al centro dell’attenzione il tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita».

“La campagna ha tenuto alta l’ambizione e ci ha indicato un obiettivo coraggioso: la speculazione deve avere un limite e deve fermarsi prima che diventi un danno sociale” ha commentato Patrizia Toia subito dopo l’accordo raggiunto in sede UE. “Molti pensano che parlare di limiti e di divieti sia non essere abbastanza liberali, ma qui si tratta di far valere la libertà di intere popolazioni di non patire la fame e la libertà dell’accesso alle risorse primarie, come quelle dalle materie agricole essenziali per i beni alimentari”.

“La lotta alla speculazione finanziaria é un obiettivo sacrosanto in un’economia che rispetti i diritti essenziali delle persone” continua la Toia. “Spesso le soluzioni delle direttive europee sono troppo timide e vengono annacquate, ma stavolta la pressione della società civile ha aiutato a ottenere  un buon risultato”.

L’europarlamentare italiana chiude con un auspicio: “Spero che questo orientamento si mantenga per tante altre regole finanziarie che si dovranno fare non solo sui derivati e sulle commodities ma più in generale nel rapporto tra economia, finanza e produzione”.

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Sulla fame non si specula: i fondatori http://sullafamenonsispecula.org/sulla-fame-non-si-specula-fondatori/ http://sullafamenonsispecula.org/sulla-fame-non-si-specula-fondatori/#respond Sun, 19 Jan 2014 14:32:58 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=666 Sulla fame non si specula è una campagna di sensibilizzazione fondata da Emanuela Citterio e Giorgio Bernardelli, due giornalisti che occupano di attualità internazionale e ...

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Sulla fame non si specula è una campagna di sensibilizzazione fondata da Emanuela Citterio e Giorgio Bernardelli, due giornalisti che occupano di attualità internazionale e Sud del mondo.

Osservando le crisi alimentari in Africa e in Asia e l’Indice dei prezzi della FAO si sono a un certo punto interrogati sui fattori scatenanti la volatilità dei prezzi dei beni alimentari, e insieme all’economista Riccardo Moro, che insegna Economia dello Sviluppo all’Università di Milano ed è stato il direttore della campagna italiana per la cancellazione del debito dei Paesi poveri, hanno approfondito il fenomeno della speculazione finanziaria sui beni alimentari.

Al gruppo di lavoro si sono aggiunti Luca De Fraia, esperto di campagne e segretario generale di Action Aid Italia, Franca Roiatti giornalista di Panorama ed esperta di land grabbing e Fabio Pipinato, fondatore di Unimondo.it.

Nel 2011 la campagna è nata ufficialmente e ha cominciato ad aggregare gruppi e associazioni, alcune delle quali si sono fatte promotrici e hanno deciso di sostenere fattivamente l’iniziativa. Il Comune di Milano e la Provincia autonoma di Trento hanno dato il proprio sostegno e patrocinio all’iniziativa.

 

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Milano si confronta con la campagna! http://sullafamenonsispecula.org/milano-si-confronta-con-la-campagna/ http://sullafamenonsispecula.org/milano-si-confronta-con-la-campagna/#comments Thu, 13 Oct 2011 15:08:08 +0000 http://sullafamenonsispecula.org/?p=330 Il Comune di Milano si confronterà con la campagna “Sulla fame non si specula” il 20 Ottobre a Milano, in un incontro pubblico a Piazza ...

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Il Comune di Milano si confronterà con la campagna “Sulla fame non si specula” il 20 Ottobre a Milano, in un incontro pubblico a Piazza Mercanti.

I prezzi dei beni alimentari sono destinati a rimanere alti e molto volatili, mettendo a rischio l’obiettivo di dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame entro il 2015. Lo afferma la FAO nel suo ultimo rapporto sullo Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo. L’aumento della volatilità è dovuto anche alla crescita del  volume degli scambi dei futures (contratti a termine) sulle materie prime.

La campagna Sulla fame non si specula è partita agli inizi del 2011 con la richiesta ai candidati a sindaco di Milano di impegnarsi, in caso di vittoria, a non investire fondi del comune in prodotti finanziari collegati a materie prime agricole. Questo appuntamento rappresenta la prima occasione pubblica di confronto tra la città che ospiterà EXPO 2015 e l’amministrazione guidata da Giuliano Pisapia, primo firmatario dell’appello e del codice di condotta elaborato dalla campagna.

Nell’incontro del 20 ottobre, sotto la Loggia dei Mercanti, Davide Corritore risponderà pubblicamente alle istanze sollevate dalla campagna, che è sostenuta da singoli cittadini, associazioni ed enti locali.

Scarica qui il comunicato

 

 

 

 

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