Serve una nuova gestione mondiale del settore agricolo che prenda più in considerazione le istanze dei paesi del Sud del mondo e metta al centro la sicurezza alimentare. La richiesta arriva dai Paesi che hanno aderiscono al “Forum nazionale agricolo” che ad aprile ha radunato a Dakar, in Senegal, più di cinquemila esperti provenienti da 38 Paesi tra ministri, ricercatori, operatori umanitari e rappresentanti dei contadini. Il Forum ha fatto appello al G20, il cui vertice si riunirà a giugno a Parigi, proponendo di istituire una sorta di “consiglio di sicurezza per l’alimentazione”. «Si tratta di creare una ‘piattaforma’ di cooperazione e decisione» ha detto il presidente senegalese Abdoulaye Wade, «che tenga conto in modo armonioso delle richieste per la sicurezza alimentare, la crescita economica e lo sviluppo oltre a gestire eventuali crisi». L’Africa, nonostante i suoi 30 milioni di chilometri quadrati di terre coltivabili (il 22% di quelle mondiali) è ancora marginalizzata in termini di produzione agricola, ha inoltre sottolineato Wade.

Il tema della sicurezza alimentare è stato inserito dalla presidenza francese al top dell’agenda del vertice del G20 di giugno e il 18 e 19 maggio i ministri dell’economia dei Paesi membri affronteranno il problema delle impennate dei prezzi dei beni alimentari e del petrolio, aumentati del 36% negli ultimi dieci mesi, con livelli vicini a quelli del 2008, anno delle cosiddette “rivolte della fame”. Il comitato consultivo Africa del Fmi ha dichiarato che «i paesi più svantaggiati devono tenersi pronti a reagire ad eventuali nuove crisi, ad esempio con misure mirate a sostegno delle categorie più povere», tra cui sovvenzioni temporanee per l’acquisto di beni alimentari e carburante, distribuzione di cibo nelle scuole, sostegno alle capacità produttive interne e controllo dell’inflazione